Autore: collaboratore1
Sukharyna: “Ogni mio passo è per la pace. Con il cuore in Ucraina”
Sukharyna: “Ogni mio passo è per la pace. Con il cuore in Ucraina”
“L’atleta della Torre Bianca, vincitrice tra le donne nella Shskespeare Run, commossa alla “Fontalba Marathon Messina” che prima del via ha voluto esporre uno striscione per la pace: “Per me ed il popolo ucraino ogni messaggio ed ogni gesto sono importantissimi. Ogni bandierina disegnata, ogni bandiera alzata, ogni parola vale e non ci fa sentire soli”.
Con l’Ucraina nel cuore.“Le bombe non possono fermare la corsa dell’umanità verso un mondo migliore” recitava lo striscione che prima della “Fontalba Marathon 2022” gli atleti al via hanno tenuto in mano per lanciare un messaggio di pace. In un insieme di colori a spiccare è la bandiera gialloblù cucita sulla tuta di Nadiya Sukharyna che più di tutti sta soffrendo di fronte a questa guerra crudele e insensata. Non è facile per lei, trasferirsi a Messina praticamente dall’inizio del nuovo secolo, osservare da così tanti chilometri di distanza l’invasione russa e quelle tremende immagini che stanno sconvolgendo il mondo: “Per ora non riesco a correre per nient’altro che nn sia la mia Ucraina.Ogni mio passo è per la pace e per tornare a vivere la nostra vita.Penso a mia sorella con i bambini ed alle altre famiglie che si sono dovute separare per salvare i figli”.
“Io sono originaria di Leopoli, –racconta preoccupata Nadyia, descrivendo la situazione attuale riguardante i suoi parenti più stretti che sono in patria– in Ucraina è rimasta mia mamma che non si è voluta spostare, lei pensa che qualunque cosa accada deve restare a casa sua. Mia sorella invece è di Kiev, dove abita da tantissimi anni. Suo marito rientrando nella fascia dai 18 ai 60 anni, è dovuto rimanere li e fa il volontario aiutando le persone disabili, ognuno ha il suo compito. Ho tantissimi amici e parenti, il mio cuore è là. Anche se abito qui a Messina da 19 anni per mia scelta mi sento ucraina, non ho cambiato la mia cittadinanza e ho mantenuto la mia”.
Sul ruolo dei messaggi che il mondo dello sport intende veicolare in occasioni come “Fontalba Marathon Messina” la Sukharyna afferma con orgoglio: “Per me ed il popolo ucraino ogni messaggio ed ogni gesto sono importantissimi. Ogni bandiera disegnata, ogni bandiera alzata, ogni parola vale e non ci fa sentire soli”.
L’atleta simbolo della Torre Bianca è stata protagonista nella Shakespeare Run che si è aggiudicata tra le donne con il tempo 42’43”.Essere tornata a correre a Messina per la manifestazione più attesa, dopo due edizioni annullate per il Covid, le ha restituito un pizzico di sorriso: “Bello che sia tornata la Messina Marathon, siamo riusciti a correre nonostante il tempo. Ritengo che il vento abbia complicato la gara soprattutto a maratoneti e mezzi maratoneti, mentre nella 10km ce la siamo cavata bene e non abbiamo sofferto più di tanto, ma il vento si sentiva anche per noi”. Una vittoria dedicata all’Ucraina, con l’auspicio che questo incubo finisca il prima possibile.
Fonte: Autore Alessandro Calleri
Martina Reale 520202
Esercitazione WP2
Come Potenziare la plasticità cerebrale e la neurogenesia
PLASTICITA’ MENTALE E NEUROGENESIA
La neuroplasticità è la capacità dei circuiti nervosi di modificarsi come struttura e come funzione in risposta all’esperienza.
Il cervello cresce in un ambiente ricco di stimoli, esplorazioni, interazioni, la memoria ma anche l’attività fisica contribuiscono direttamente a potenziare la neuroplasticità. Grazie agli studi di molti neuroscienziati le ricerche aprono a fantastici scenari per la salute delle persone. Dalla prevenzione alla cura delle malattie neurodegenerative (Alzheimer) alla riabilitazione neurologica e motoria, al potenziamento della nostra plasticità cerebrale fino a tarda età.Mentre un ambiente sereno, il riposo, la meditazione, contribuiscono in maniera indiretta al potenziamento delle cellule nervose creando un ambiente favorevole allo sviluppo.
Chiaramente l’esercito fisico ha suscitato molta incredulità, perchè contribuisce indirettamente alla neurogenesi?
L’attività fisica potenzia la plasticità neurale al punto da favorire i fenomeni di apprendimento e memoria sembra un’esagerazione, ma non lo è, e le scienze lo dimostrano inequivocabilmente.
Ma se ci fermiamo un attimo a pensare in realtà capiremmo che nella nostra storia evolutiva, nei nostri progenitori, quello che facevano non era correre in palestra. Loro cecavano, esploravano, cacciavano e spesso correvano portando le prede a sfinimento,
Correndo, esplorando, cacciando costruivano continue mappe cognitive, era ed è un continuo stimolo per l’ippocampo che ne trai i dovuti benefici..
Era il cervello che ci teneva (e ci tiene) in vita, i nostri sistemi sensoriali devono essere allertati sia se stiamo esplorando nuovi territori, che cacciando, che adoperandoci oggi per cedere utilità alla collettività o alla famiglia.
Nell’anziano che tende ad avere una plasticità più bassa legata all’invecchiamento ed ad una ridotta vascolarizzazione , interventi basati sui giochi cognitivi e sull’esercizio fisico migliorano incredibilmente lo status generale e cognitivo.
Le attività fisiche saranno sempre di aiuto al nostro benessere cerebrale mentre le attività mentali che ci aiuteranno nel potenziamento non dovranno essere fini a se stesse , ma dovranno essere sempre di interazioni con l’ambiente che ci circonda, tra le altre cose subentrano anche altri stimoli legati all’autostima nel momento in cui creiamo anche qualcosa di utile ala collettività.
GIOCARE A SCACCHI STIMOLA ANCHE IL LATO COMPETITIVO, LEGGERE ci trasferisce anche il piacere di apprendere cose nuove.
SUONARE UNO STRUMENTO MUSICALE può stimolarne la produzione e aumentarne la velocità fino a incrementarne l’apprendimento.
L’ATTIVITÀ’ AEROBICA non solo fa bene al fisico ma anche alla mente, facilita la generazione di nuove cellule.
GLI ESERCIZI MENTE-CORPO, come yoga, tai-chi, mindfulness stimolano le funzioni memoniche per l’esecuzione di compiti e per la presa di decisioni con l’aumento della materia grigia nelle aree cerebrali della memoria e nella gestione delle emozioni.
Il professore di biologia cellulare José Manuel García ci rammenta che:
“I NEURONI NON MUOIONO PER ECCESSO DI ATTIVITÀ, MA ESATTAMENTE PER IL MOTIVO OPPOSTO PER INATTIVITÀ”
Possiamo concludere dicendo che la neurogenesi è un processo dinamico ed è influenzato da vari fattori esterni e ambientali.
Contrariamente a quanto si possa credere, un’attività eccessiva non danneggia i neuroni.
Vita sedentaria e inattività apportano l’effetto opposto, non solo non stimolano ma incrementano il deterioramento cognitivo
L’uso costante di alcol, tabacco, dormire male e seguire una dieta scorretta li distrugge colpendoli in modo diretto.
Secondo Couillard-Deprés e collaboratori (2011), “esiste un rapporto di stimolo-risposta tra la neurogenesi ippocampale adulta e l’esecuzione di esercizi di apprendimento e di memoria; questi ultimi dipendono dall’ippocampo durante l’invecchiamento”.
Questa affermazione mette in risalto l’importanza degli esercizi di apprendimento e di memoria per la creazione di nuovi neuroni. In altre parole, se vogliamo stimolare la rigenerazione cellulare durante l’arco della nostra vita, non dobbiamo smettere di svolgere attività stimolanti per il cervello.
Imparare qualcosa di nuovo non significa solo acquisire nuove abilità, ma anche creare “materiale neurale”. Parlare una nuova lingua, suonare uno strumento o svolgere una qualunque attività che mantenga la mente attiva stimolerà la creazione di nuovi neuroni. Ed è qualcosa che possiamo fare per tutto l’arco della nostra vita.
Sonno
Lettura
Cucinare
Camminare
lo Sport
ALIMENTAZIONE SANA?
“È bello sapere come gli individui più anziani possono formare nuovi neuroni”, ha detto a Healthline. “Ed è importante sapere se diverse patologie cambiano questo.”
Non è sufficiente sedersi sul divano e fare un cruciverba. Scharre ti consiglia di portare il puzzle al centro commerciale e di parlare alla gente degli indizi.
“È interagire con gli altri, non giocare ai videogiochi”, ha detto.
Condivisione di esperienze
si amplifica il beneficio agendo sull’autostima quando ci si rende utili per la collettività e per la famiglia, a tutte le età.
Stress
Quando siamo sotto stress o se soffriamo di stress cronico, l’ipotalamo secerne ormoni che attivano la ghiandola pituitaria (o ipofisi), stimolando il rilascio di glucocorticoide (cortisolo). Se non siamo in grado di fermare questo “fiume in piena” a base di cortisolo, finirà per danneggiare i neuroni dell’ippocampo, bloccando, quindi, la neurogenesi. Facendo attività fisica regoliamo i livelli di glucorticoide e disattiviamo il circuito cerebrale che produce stress; di conseguenza, favoriamo la rigenerazione dell’ippocampo.
La capacità di adattamento
a «centrale» del nostro corpo ha una straordinaria capacità di riorganizzarsi, produrre nuove connessioni e anche nuove cellule. Studi studi recenti su pazienti a cui era stata asportata addirittura metà dell’organo hanno dimostrato che la parte restante è riuscita a riorganizzarsi in modo da garantire una vita normale. Una capacità straordinaria, che si può coltivare
Conclusioni
Per riassumere, un ippocampo stressato non produce neurogenesi, mentre uno sano sì.
L’ippocampo continua a generare neuroni, fondamentali per i processi di apprendimento e di memoria, durante il corso dell’intera vita.
-Sandrine Thuret, neuroscienziata-
Leggete, imparate a suonare la chitarra o il pianoforte. Iscrivetevi a un corso di cinese, uscite per una passeggiata, meditate, fate attività fisica… non avete scuse: attivate la vostra mente!
Riprendersi dalla depressione e dal disturbo da stress post traumatico (PTSD), ritardare l’insorgenza dell’Alzheimer, approfondire la nostra comprensione dell’epilessia e offrire nuove conoscenze sulla memoria e sull’apprendimento.
Fonte: You’Specialist
Esercitazione Studenti Unime WordPress
Martina Reale 520202
“L’oro olimpico dell’alto si vince a 2.40. Se lo giocano in tre e Gimbo è tra loro”
Marco, papà-coach di Tamberi: “Sei o sette gare e il 13 luglio la partenza per il Giappone, 17 giorni prima della qualifica per smaltire il fuso e acclimatarsi. Gianmarco, Basrhim e Akimenko e favoriti”
C’è lui dietro l’azzurro più atteso ai Giochi di Tokyo nella disciplina – l’atletica – che, anche in Giappone, sarà regina. C’è papà-coach Marco dietro ai sogni a cinque cerchi di Gianmarco Tamberi. Solo il 63enne anconetano, olimpico a Mosca 1980 proprio nel salto in alto, ha le chiavi che, a 81 giorni dalla qualificazione, avviano il motore del figlio.
Andrea Buongiovanni, https://www.gazzetta.it/
Barone Marika 521919